Il centenario della morte di Alfonso Garovaglio (1820-1905), celebrato alcuni anni orsono dai Musei Civici di Como, di cui Marina Uboldi è conservatore archeologo, ha fornito l’ occasione per studiare questo personaggio. Garovaglio fu uomo di cultura, archeologo, collezionista e viaggiatore. Nel ruolo di Regio Ispettore ai Monumenti e alle Antichità, per le zone prima di Lecco e poi di Como, percorse il territorio lariano per visitare i monumenti che richiedevano interventi di salvaguardia e restauro e le aree di nuove scoperte archeologiche. A lui si deve anche il recupero delle tombe celtiche venute alla luce durante la costruzione della stazione ferroviaria di Varenna. L’interesse per le antichità e per i paesi stranieri lo indussero a viaggiare a lungo, portandolo in Egitto, in Siria, Mesopotamia e India. Possedeva doti di abile disegnatore e ci ha lasciato molti taccuini con disegni e appunti realizzati durante i suoi viaggi. Fu anche amico di Antonio Fogazzaro, che si ispirò a lui per un personaggio del “Piccolo mondo antico”, un legame in più con Varenna, dove lo scrittore ebbe importanti e durature amicizie. (Per ulteriori informazioni, si può consultare il sito www.alfonsogarovaglio.it)