Sabato 25 ottobre – ore 21
Presso la sede in via dell’Arco
DALL’ALBA DELL’UOMO A HOMO SAPIENS
Comunicato stampa
Il genere Homo, discendente dagli Australopiteci, è comparso circa 2,5 milioni di anni fa in Africa Orientale, dove l’ambiente misto di foresta e prateria stava diventando un ambiente di savana. Se gli Australopiteci allora si nutrivano in massa di frutta e radici, ma in piccola quantità anche di carne, il genere Homo ha dovuto invertire i rapporti, aumentando in modo deciso il consumo di carne. D’altronde nell’ambiente di savana aveva due possibilità: diventare o carnivoro o erbivoro. Le diete precedenti non erano consentite. La dieta a base di carne ha provocato per vie diverse molti cambiamenti nella struttura scheletrica, nell’apparato gastro-intestinale e nel cervello. L’ambiente di savana ha poi influito anche in altri modi sulla struttura umana, incidendo pesantemente sulla termoregolazione e sulla camminata e la corsa bipede.
Dopo un paio di specie umane molto affini ancora agli Australopiteci (H. rudolphensis, H. habilis), circa 2 milioni di anni fa è comparsa la prima vera specie umana (H. ergaster), che subito è uscito dall’Africa. Si è diffuso in Asia dove si è trasformato in H. erectus e in Europa dove ha originato H. antecessor. Da H. ergaster restato in Africa, si è evoluto circa 600mila anni fa H. heidelbergensis, con cui il genere Homo compie un nuovo grande salto di qualità. Questa specie di grande successo molto rapidamente a sua volta si è diffusa in Asia e in Europa, e in Europa, nel giro di 400mila anni, ha dato luogo a H. neanderthalensis. L’Africa però ha continuato ad essere la fucina principale per la formazione delle specie umane: lì, in Africa Orientale, 200mila anni fa da H. heidelbergensis è nato H. sapiens.
Prof. Dario Cremaschi
Già Ordinario di Fisiologia Generale
Università degli Studi di Milano