In questo particolare libro, unico a livello nazionale ed internazionale nel suo genere d’ambito storico, si delinea un nuovo approccio epistemologico indirizzato alla rilettura, mediante inedite chiavi interpretative (simbologie mariane comparate alle visioni geografiche del tempo) e nuove riflessioni (il 1507 come data conclusiva della fase storica del Medio Evo), di uno degli avvenimenti epocali della storia della cultura occidentale: la rivelazione ed il battesimo di una nuova quarta parte del mondo, ovvero la scoperta ed il battesimo dell’A.M.E.R.I.C.A. I solidi riferimenti storici e gli eccezionali documenti prima sconosciuti, ma individuati dagli autori e analizzati in questo scritto, portano a sostenere che Amerigo Vespucci, le famiglie nobili fiorentine, le “intellighenzie” asburgiche, castigliane, aragonesi, lorenesi, nonché gli imperatori, i papi, gli uomini d’arte, di cultura e di scienza del periodo tra quali inaspettatamente, anche gli esponenti dell’antico casato nobiliare valtellinese dei Besta, erano oltreché che ben consapevoli, anche i fautori di quanto era in procinto d’essere materializzato nel monastero lorenese di Saint–Dié–des–Vosges il 25 aprile dell’anno 1507. In questa precisa data, infatti, viene amministrato ai piedi dei Vosgi, il battesimo del Nuovo Mondo, paragonabile come avvenimento e portata, solo a quello amministrato da Giovanni il Battista a Gesù nelle acque del Giordano.
Dunque un avvenimento epocale che determinerà nel bene e nel male le scelte geo-politiche e quindi sociali ed economiche degli ultimi 500 anni di storia dell’Europa. Il mappamondo in piano composto da Martin Waldseemüller–Ilacomilus a Saint–Dié, insieme alla “Cosmographiae introductio”, strumenti che di fatto supportano culturalmente e pragmaticamente questo atto battesimale, si rivelano essere i documenti cardine, “princeps” , da cui partire per rileggere una porzione di storia, ma decisiva per la nostra cultura occidentale, finora sottovalutata e addirittura poco compresa dagli studiosi stessi. La potente chiave di lettura mariana, che fa da sfondo a tutta quanta questa vicenda, ossia “il sacro mantello Mariano” elaborato nel 1473/75 dal Ghirlandaio per i Vespucci, famiglia fiorentina che con Amerigo è protagonista indiscussa della vicenda, ha consentito, in oltre, di accedere ad un universo d’informazioni fino ad oggi mai esplorato che consentono di rileggere le pagine di una vicenda storica, senza forzature politico-ideologiche dettate, come consuetudine, da spinte e distorsioni storico-nazionalistiche. Ecco dunque quanto emerge d’innovativo quanto ben documentato, da questo particolare saggio storico.
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Claudio Piani, cell: 3495894364.