La “Giubiera”
Giovedì 31 Gennaio – ore 20.30
Ritrovo in piazza S. Giorgio
Al termine del tradizionale percorso
ci troveremo tutti
presso la sede in Contrada Dell’Arco
con torte e vin brulè
La Giubiera
Si suppone che questa tradizione ricorrente ogni ultimo giovedì di gennaio, risalga all’epoca dei primi insediamenti delle tribù celtiche, le quali iniziarono questo rito pagano, con lo scopo di propiziare una buona primavera, per avere raccolti abbondanti. La primavera era così accolta con giubilo e da qui il termine locale di “Giubiera”. Successivamente il rito si trasformò in una festa rumorosa per la cacciata dell’inverno. Oggi per ottenere il frastuono tipico di questa festa si trascinano barattoli in lamiera, vecchie pentole o si utilizza campanacci. Un tempo invece si racconta che per le scoscese contrade di Varenna, si usassero le catene dei camini e si trascinavano fino a che non si presentassero completamente pulite e prive da ogni incrostazione di fuliggine. Era un modo come un altro per augurarsi che il duro inverno era al termine, e che presto sarebbe finita la fame e il freddo.
Si suppone che questa tradizione ricorrente ogni ultimo giovedì di gennaio, risalga all’epoca dei primi insediamenti delle tribù celtiche, le quali iniziarono questo rito pagano, con lo scopo di propiziare una buona primavera, per avere raccolti abbondanti. La primavera era così accolta con giubilo e da qui il termine locale di “Giubiera”. Successivamente il rito si trasformò in una festa rumorosa per la cacciata dell’inverno. Oggi per ottenere il frastuono tipico di questa festa si trascinano barattoli in lamiera, vecchie pentole o si utilizza campanacci. Un tempo invece si racconta che per le scoscese contrade di Varenna, si usassero le catene dei camini e si trascinavano fino a che non si presentassero completamente pulite e prive da ogni incrostazione di fuliggine. Era un modo come un altro per augurarsi che il duro inverno era al termine, e che presto sarebbe finita la fame e il freddo.